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Dimagrire all’insegna del Benessere

Una buona percezione di sè aiuta ad aumentare l’autostima, ed è proprio il corpo la fonte fornitrice dell’autoimmagine. L’attenzione, però, non va concentrata solo sulle apparenze : il corpo, innanzitutto, deve essere sano “dentro”.

Il concetto di dieta ci riporta spesso all’idea di dimagrimento forzato, di riduzione drastica del peso corporeo, attraverso una alimentazione ipocalorica. Il suggerimento che spesso do ai miei pazienti è di tentare di perdere peso lentamente, migliorando la qualità e la varietà degli alimenti e lavorando progressivamente sulla quantità, d’accordo con il loro medico.

Una dieta equilibrata, infatti, richiede un’alimentazione varia che assicuri l’utilizzo di tutti i nutrimenti di cui l’organismo ha bisogno. La parola “diaita” indicava, per i greci non solo un regime alimentare ma uno stile di vita, in armonia fra uomo ed ambiente : un equilibrio può esser recuperato al cibo in termini di piacere, consapevolezza, ecosostenibilità e salute.

Il cioccolato ed il piatto di spaghetti sono solo due tra i molti cibi che riescono a darci buonumore; la lista, infatti, comprende anche formaggi, pesce azzurro, spinaci, molluschi, arachidi, carni bianche, caffè e tè.

Ciò in quanto serotonina, noradrenalina e dopamina vengono fabbricate a partire da due sostanze, il triptofano e la tiroxina. La prima favorisce, in particolare, la produzione di serotonina che ha proprietà calmanti e sedative (si trova nelle arachidi, mandorle, tuorli d’uovo, pollo, tacchino, bresaola, fegato, pesce azzurro e formaggio in genere).

La seconda favorisce la produzione della noradrenalina e dopamina, i quali danno energia (abbonda nelle sarde, tonno, legumi secchi, semi oleosi, lievito di birra e germe di grano). Inoltre, caffè, cioccolato, tè, bibite a base di cola, contengono metilxantine, ossia l’eccitante che stimola la concentrazione e l’attenzione soprattutto nei soggetti che tendono alla depressione. L’antidepressivo per eccellenza rimane, comunque, il cioccolato in quanto, oltre a favorire la produzione di serotonina e delle endorfine, è un concentrato di sostanze utili per l’umore fra cui la feniletilanina.

In conclusione, ho voluto mostrare come una sana e particolareggiata alimentazione costituisce una tra le innumerevoli situazioni che possono condurci al raggiungimento dello stato di benessere duraturo.

Benessere a tutti i costi?

La smania di migliorare se stessi è una molla salutare che aiuta a cambiare, ma talvolta si traduce in ulteriore malessere se portato all’esasperazione.

L’idea della bellezza sembra sinonimo di un “fisico perfetto”, un ideale che, seppur fugace e irraggiungibile, agli occhi di tutti appare necessario per raggiungere la felicità.

Ecco che spuntano diete da fame, allenamenti da olimpiadi, interventi chirurgici e ogni sorta di escamotage per renderci più sani e più belli!

Il tempo libero si trasforma, così, in una maratona tra salti del pasto, allenamenti da far invidia agli atleti più esperti e sedute dall’estetista o peggio dal chirurgo di fiducia.

Sicuramente, avere cura di se stessi vuol dire prestare attenzione al proprio corpo e al mantenimento di uno standard di salute accettabile, ma stressarsi in questo modo può diventare una forma patologica.

Citando, potremmo dire:” il troppo stroppia” o ancora “la giusta via è nel mezzo”, per indicare che prestare attenzione al proprio corpo ma vivere di rinunce, non è una strada che possa portare al benessere.

Moderarsi nel mangiare va bene, ma eliminare carni rosse, pane, dolci può essere inutile e causare squilibri metabolici. Molti studi sottolineano che una buona alimentazione contiene anche una percentuali di grassi. Non è una novità ad esempio che il cioccolato faccia aumentare i livelli di alcuni neurotrasmettitori che inducono le sensazioni di piacere e di soddisfazione.

Qualsiasi alimento (anche quelli light) fornisce calorie che, assunte in eccesso, espongono al rischio di ingrassare.

Quindi privarsi di tutto non porta nessun beneficio; anzi potrebbe addirittura causare malessere e disagi.

Lo stesso discorso vale per lo sport; dove bisogna calibrare l’attività sportiva alle proprie peculiarità: non è indispensabile avere muscoli scolpiti come dei body builder o allenarsi per ore al giorno se il nostro fisico non è preparato. Gli eccessi poi si pagano anche in palestra. Passare ore e ore a fare esercizi non è detto che allunghi la nostra vita, può anche creare problemi muscolari e scheletrici. Quindi la moderazione e l’adattabilità dell’attività motoria sono due regole da seguire nel progettare un percorso di miglioramento della propria salute. Lo sport deve scaricare, divertire, rilassare e non essere un improbabile elisir di lunga vita.

Ci vuole un fisico bestiale sai, speciale sai anche per bere e per fumare sai, fumare sai ci vuole un fisico bestiale o il mondo e’ un grande ospedale siamo tutti un po’ malati ma siamo anche un po’ dottori…

….Ci vuole un attimo di pace sai, di pace sai di fare quello che ci piace sai, mi piace sai

(Luca Carboni )  

La ricerca della perfezione non passa solo per una dieta drastica o un allenamento spossante, ma oggi anche, per uno o più ritocchi dal chirurgo.

Si cerca di raggiungere un ideale troppo finto e che ci rappresenta molto poco, si rischia la vita e alcune volte si finisce per non riconoscersi più.

La domanda fondamentale che dobbiamo porci è la seguente: “ Ci sottoponiamo a tutto questo per migliorare il nostro stato di salute o solo per un’ ossessione di perfezione apparente?”

Se la risposta dovesse essere per incrementare la nostra salute, sappiate che potrebbe bastare cambiare solo alcune cattive abitudini del proprio stile di vita, per migliorarlo senza cadere in eccessi disastrosi.

Nel caso in cui vi rendiate conto che per voi l’apparire belli e sani è un “lavoro a tempo pieno”, è consigliabile riflettere sul perché di tale comportamento.

Tutti almeno una volta nella vita(forse anche di più) guardandosi allo specchio si sono sentiti come il brutto anatroccolo.

Il brutto anatroccolo diventa cigno perché è la sua natura, non perché ha deciso di trasformarsi in altro.

La bellezza è qualcosa di più di un corpo abbronzato, sodo e muscoloso.

E’ la realizzazione della persona, con le sue inclinazioni, capacità e talenti.

Dare spazio alla bellezza significa cercare un’armonia nell’insieme di quello che siamo, mettere a fuoco desideri, obiettivi, possibilità di realizzazione ma anche imparare a rinnovarsi e crescere riempiendo la nostra fisicità di un contenuto che anche l’inesorabilità del tempo non potrà mai portarci via.

Sbagliamo quindi nel tentare di raggiungere dei modelli spesso lontanissimi da chi siamo davvero, e troppo ambiziosi e irreali da ottenere.

Una corsa contro il tempo che inesorabilmente avrà il suo effetto.

Quindi stop all’auto tortura: forse vale la pena fermarsi e osservare che tutti questi movimenti esagerati a volume e ritmo fastidiosi, non sono altro che punizioni per corrispondere al modello estetico delle riviste di moda.

Non c’è bisogno di essere perfetti per essere in salute, o per piacere.

E’ auspicabile cercare “la giusta misura” per conciliare il proprio essere in un cammino verso il miglioramento ottimale.

Aumentando così la durata qualitativa della propria vita e l’autostima, l’amore verso se stessi e il proprio corpo.

E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
La felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…
la felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…

( Anonimo)

E per concludere diciamo che, l’esasperazione del benessere ha portato alla luce nuove malattie:

Ortoressia: E’ l’ossessione maniacale per i cibi sani. Descritta per la prima volta nel 1997 dal dietologo Steven Bratman, Usa, salutista pentito. Che se l’è auto diagnosticata, quando ha capito che l’ansia di mangiare sano gli stava rovinando la vita. Si manifesta quando l’attenzione alla scelta degli alimenti e perfino alla masticazione porta al rifiuto di tutto quanto è malsano, e alla fine all’isolamento.

Euforia del corridore: E’ la sensazione di benessere che secondo alcuni studiosi sarebbe generata durante la corsa, dalle endorfine prodotte dall’organismo per proteggersi dal dolore e sopportare lo sforzo. E’ dovuta all’anandamide, un cannabinoide analogo alla marijuana prodotto spontaneamente dall’organismo.

Dismorfofobia : Detta anche disturbo da dismorfismo corporeo, è la preoccupazione ossessiva per il proprio aspetto fisico, che può portare ad ingigantire un difetto minimo o inesistente, tanto da compromettere le relazioni sociali o imporre interventi di chirurgia plastica. In casi estremi può portare al suicidio.

Tanoressia: E’ l’ossessione dell’abbronzatura a tutti i costi: un neologismo che identifica, quanti, specie giovanissimi, frequentano centri per l’abbronzatura e apprezzano il proprio aspetto solo quando sono molto abbronzati. Un fenomeno di costume che può sconfinare nel disturbo ossessivo-compulsivo, oltre ad aumentare il rischio di cancro della pelle.

Sindrome dello Yo Yo: Continuo alternarsi di diete drastiche -con conseguente dimagrimento- e periodi di recupero del peso. La conseguenza, anche a parità di peso, è uno squilibrio della composizione corporea, che porta a incrementare progressivamente la massa grassa a scapito del tessuto muscolare.

Sindrome di Highlander: L’atteggiamento degli atleti di mezza età che continuano l’attività fisica dopo l’agonismo giovanile, o la riprendono in età avanzata dopo un lungo periodo di vita sedentaria. Sono spinti dalla competitività, o da un’ elevata autostima – la sensazione di essere appunto immortali – e del benessere, generato dallo sport trascurando i pericoli derivanti da un’attività fisica intensa esercitata senza le dovute cautele.

Vigoressia – bigoressia (La sindrome di Adone): E’ il malessere degli uomini che non si vedono abbastanza muscolosi, e trascorrono le giornate in palestra. Uno studio mostra che il 30 per cento dei giovani ne soffrirebbe in forma lieve. Nei casi più gravi può portare anche all’abuso di farmaci anabolizzanti.

Sport e benessere

A chi non è mai capitato quando è arrabbiato di voler sbattere un pugno sul tavolo, di lanciare qualcosa, di urlare …?A chi non è mai capitato di sentirsi meglio dopo una corsa, dopo un ballo, dopo una bella nuotata….?Questi e tanti altri tipi di reazioni costituiscono infatti dei meccanismi di “autodifesa” naturali e spontanei, che l’organismo mette in atto per far fronte ai molteplici attacchi di stress che viviamo.

A livello fisiologico esse comportano il rilascio di una sostanza ormonale: l’Adrenalina.

L’Adrenalina serve a scaricare il surplus energetico accumulato, ma il problema è che oggigiorno ciò non può avvenire sempre, per esempio: nell’ambiente di lavoro o nelle altre situazioni in cui si è soggetti a forte pressione, non si può certo rispondere ad un attacco verbale con la violenza, e nemmeno con la fuga! Infatti le nostre “lotte” si svolgono più a livello mentale che fisico, ma ciò comporta lo stesso una tensione muscolare, che se non adeguatamente scaricata, permane nel nostro organismo e i nostri organi vanno incontro ad un lento e progressivo logoramento, procurando danni alla salute. I sintomi  dovuti all’accumulo di stress non scaricato,variano da individuo ad individuo e possono essere: una costante stanchezza, una condizione di facile irritabilità, insonnia, disturbi digestivi, tachicardia,mal di testa, indebolimento del sistema immunitario e altro.

Quando si parla di accumulo si fa riferimento ad una specie di memoria dell’organismo rispetto ai fattori di stress, ossia il superamento di una problematica porta sì alla scomparsa degli effetti negativi sull’organismo, ma lascia una traccia. Il manifestarsi di un nuovo fattore di stress, oltre a causare problemi per la situazione presente, andrà a sommarsi alle tracce mnestiche rimaste e, ovviamente, aumentando gli eventi stressanti questa catena si allunga e porta ad un esaurimento.

I problemi legati allo stress, quindi, possono essere sia fisici che psichici, con il perdurare e con l’accumulo, si arriva ad una coesistenza dei due tipi di sintomi, che si influenzeranno a vicenda, costituendo un vero proprio circolo vizioso.

In definitiva dobbiamo concederci del tempo per “restare con noi stessi” ed “ascoltare” il nostro corpo. Non solo, ma anche la nostra mente ha bisogno di staccarsi gradualmente dagli impegni stressanti e dalle preoccupazioni della vita quotidiana. “Mens sana in corpore sano”, dicevano già i nostri antenati!

Oggi diremmo “cura del corpo e benessere: binomio e passaggio obbligato verso una migliore qualità della vita!”.

Ecco quindi che dalla Medicina arriva il riconoscimento, senza ombra di dubbio, dell’importante ruolo che l’attività fisica svolge nel combattere gli effetti negativi dello stress e quindi nel garantire una buona salute.

Ma la tensione muscolare, avvertita come indolenzimento oppure contrattura in alcuni settori del corpo, deve essere scaricata attraverso un esercizio fisico dolce e graduale, per evitare di arrecare danni al nostro corpo già provato dalla tensione accumulatasi.

Spesso invece, il sentirsi tesi porta a volersi scaricare velocemente, attraverso uno sforzo fisico intenso o violento, provando l’illusoria sensazione di sollievo che di norma è soltanto momentanea. Quindi ormai è certo: lo sport fa bene! Fa bene al  fisico (come prevenzione) e fa bene alla mente (come valvola di scarico).

Praticare uno o più sport dovrebbe essere un’esperienza gioiosa per chiunque, un appuntamento con il benessere a cui non si deve rinunciare!

Attenzione, però, a non eccedere nell’agonismo, la competizione può trasformare un’attività ricreativa e rigenerante in un lavoro faticoso e stressante. Bisogna mantenere un atteggiamento mentale sereno.

Quindi è bene praticare attività fisica quando si è stressati, tutto ciò che mantiene attivi corpo e mente può servire a tollerare meglio lo stress quotidiano, ma adottando una serie di precauzioni. Ecco quindi qualche “Si” e qualche “No” anti-stress che vengono consigliati dagli esperti: “No” alle pratiche sportive troppo faticose; agli obiettivi troppo difficili da raggiungere; agli allenamenti vissuti come se fossero delle gare; all’atteggiamento mentale di sfida con noi stessi: ricordiamoci che il punto base per combattere lo stress è principalmente a livello mentale, quindi dobbiamo “riconciliarci” con il nostro corpo, ascoltandolo e cercando di percepirne le sensazioni e le emozioni. “Si”, invece, a scegliere possibilmente un’attività fisica all’aria aperta e non inquinata; ad alternare allenamenti solitari con allenamenti in compagnia; a cambiare ogni tanto il percorso e gli esercizi proprio la monotonia spesso risulta noiosa e stressante.Scegliere una pratica sportiva che soddisfi…..

Tutti i pigri e tutti quelli che affermano di non avere tempo da dedicare a se stessi e quindi  quelli che non si amano oggi non hanno più scampo! Va  loro contro l’attenzione sempre più crescente verso la salute ed il benessere psichico anche da parte delle aziende, determinando un notevole incremento degli investimenti mirati alla creazione di nuove strutture per il “leisure”. La domanda di servizi legati al benessere psico-fisico aumenta in maniera esponenziale, e non riguarda più in modo esclusivo segmenti di clientela “ad alto reddito”.

Oggi giorno si ha veramente l’imbarazzo della scelta; ci sono tantissime e diversissime attività sportive adatte ad ogni tipo di esigenza. Sempre più nuovi ed aggiornati da poter svolgere al chiuso, all’aria aperta:in acqua, in spiaggia, sulla neve, a casa propria, da soli, in compagnia. Attività sportive provenienti dall’America e dall’Oriente….

E a chi non piace faticare, sudare, chi non ama i ritmi frenetici ecco lo sviluppo di pratiche più rilassanti come lo “Yoga”  che prende in considerazione l’uomo nella sua totalità : HATA-YOGA lo Yoga ginnico dell’armonia psico-fisica, della salute e della longevità; KARMA-YOGA lo Yoga del lavoro e della retta azione; Bhakti-Yoga: lo Yoga dell’amore cosmico; Raya-Yoga: lo Yoga regale, mentale;Tantra-Yoga: lo Yoga dell’accettazione e dell’unione rituale; Kundalini-Yoga: lo Yoga del risveglio dell’energia latente dell’uomo.

E poi c’è la nuova pratica del “Rebirthing”. E’ un metodo molto semplice e dolce di respirazione in un particolare modo che consiste nel togliere le pause tra inspirazione ed espirazione mantenendo un respiro continuo o circolare. Quello che succede in questo modo e dare il permesso alle nostre memorie sommerse di venire in superficie in un modo molto veloce con la possibilità di chiarirle e scaricarne la carica distruttiva di sofferenza, rabbia e angoscia, che di solito contengono tutte questo genere di memorie e che influenzano tutta la nostra vita e decisioni senza che noi ce ne rendiamo minimamente conto, producendo malattie malesseri e disturbi vari, fobie di tutti i generi. II 70% del sistema di disintossicazione del nostro organismo dipende dal respiro, mentre il 30% è suddiviso tra feci, urina e sudore.  II respiro disintossica .

Ma l’uomo è anche  ritmo! Vive immerso nel ritmo: l’alternarsi del giorno e della notte, il battito cardiaco, il respiro, ciò che ci circonda è una sinergica sinfonia di pulsazioni…E allora…più ritmo contro lo stress! Impariamo dai popoli africani, un  loro antico proverbio dice “Un villaggio senza musica è un non villaggio”. E al di là della suggestione tribale, lo spiega anche la Scienza, che negli ultimi anni ha scoperto il misterioso perché di questa fonte di benessere: fa bene al cuore, allo spirito, favorisce l’interazione sociale, e le funzioni mentali.

Incominciamo a farci del bene ascoltando il nostro respiro anche al ritmo che ci è più consono!

Un nuovissimo modo per far ciò è la “Biodanza”.

Cos’è?

Partiamo dall’etimologia, deriva da “Bios” che significa Vita e “Danza” che significa Movimento pieno di significato.Dall’unione di questi due termini nasce “Biodanza” col significato poetico di “Danza della Vita”. E’ un metodo di espressione e sviluppo delle potenzialità individuali. Fa uso di un insieme di musiche ed esercizi studiati scientificamente per recuperare allegria, vitalità, e gioia di vivere e per prevenire disturbi fisici e psicosomatici. E’ una tecnica di crescita personale in risposta alle esigenze dell’uomo moderno e civilizzato che, intrappolato nella tecnologia, è ormai bloccato, in nome delle regole e delle convenzioni sociali, nell’espressione naturale delle emozioni, degli istinti e della propria affettività. Il creatore di questo sistema e Roland Toro che afferma che la Biodanza aiuta a sciogliere blocchi e rigidità, stress e tensioni.

La musica, il movimento danzato e il calore che scaturisce dall’incontro con altri esseri umani, ribaltano completamente la normale esperienza di realtà a cui siamo abituati. Attraverso specifici esercizi, si passa ad un linguaggio nuovo capace di diminuire le nostri inibizioni e facilitare l’accesso all’emozione, al sentimento e alla percezione sensibile di sé stessi e degli altri. L’unico linguaggio esistente in queste sessioni di Biodanza è quello del silenzio e dell’emozione, della musica e del movimento, della carezza e del contatto: gli unici canali realmente capaci di risvegliare dolcemente tutte le funzioni del nostro essere . In questo contesto si genera un particolare stato d’animo, molto salutare e piacevole chiamato: “Vivençia” che significa istante vissuto intensamente “qui ed ora”. E’ stato psicofisico di piena integrazione del soggetto con sé stesso, con gli altri e generato dal contatto con l’ambiente che lo circonda proprio nel momento che sta vivendo. Attraverso la Vivençia si sviluppano le potenzialità inespresse dell’individuo, permettendo di rivelare la parte più intima e profonda di ognuno……

Ma allora, perché non ci concentriamo sulle nostre emozioni: proviamo ad ascoltarle, comprenderle, interpretarle! Infatti, è proprio attraverso la conoscenza di noi stessi, in toto, mente e corpo inscindibili, che il cammino verso il raggiungimento del benessere sarà sempre più possibile. Quel benessere che, in una visione antropologica, considera tutte le sfaccettature dell’esistenza umana: fisiche (corpo), psichiche (emozioni, motivazioni, sentimenti, valori) ed ambientali (relazionale-sociale). Un benessere esistenziale in cui ci si riferisca nel contempo alla salute mentale e ad una maggiore attenzione all’integrità fisica!

 

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