La cura

MALATTIA E GUARIGIONE - I PERCORSI DELLA GUARIGIONE

Affinché si inneschi un processo di guarigione, per qualunque tipo di malattia, con qualunque tipo di cura o addirittura in tanti casi a prescindere dalla stessa cura, devono contemporaneamente incrociarsi alcuni fenomeni nella psicologia del soggetto, che ho voluto distinguere in:

SEGRETI
cioè quel tipo di manifestazioni che possono sorgere spontanee o possono facilmente essere indotte da un intervento di psicoterapia o dal soggetto stesso, dopo averne capite e condivise le motivazioni, e quindi possono riuscire a produrre effetti e risultati (segreti perché derivano da un lungo studio di applicazione,ma non tutti ne conoscono le ragioni, o più semplicemente non ne vogliono ammettere l’esistenza, e perciò sono di difficile divulgazione)

o in:

MISTERI
cioè quel tipo di manifestazioni che avvengono per caso nell’individuo, per circostanze fortuite ed eccezionali, ma comunque riescono a produrre effetti e risultati (misteri perché sfuggono alle possibilità di compiute interpretazioni ed applicazione, e sono quindi difficilmente consigliabili)

I SEGRETI (ciò che si può anche consigliare)

  • LA RIFLESSIONE
  • IL CORAGGIO
  • IL CAMBIAMENTO

I MISTERI (ciò che avviene per caso, o per forza… ed è difficile poter consigliare)

  • L'ESALTAZIONE
  • LO STUPORE
  • L’OSSESSIONE

LA RIFLESSIONE

La riflessione è il mezzo con cui poter ricercare i motivi del nostro malessere, per sottoporli al vaglio di una spiegazione razionale.
E’ un percorso di conoscenza: è scendere nelle radici della nostra malattia, e quindi cercare di spiegarla.
Le domande allora sono:

Perché mi sono ammalato?
Perchè ho turbato il mio equilibrio?
Perchè ho deciso di intraprendere un cammino di sofferenza, fatto di dolore e di sacrificio?
Perchè adesso devo dilaniare la mia famiglia, il mio partner, i miei figli ed insomma tutti quelli che mi vogliono bene, e tutto quello che ho costruito?
Perchè sto cercando di distruggere tutto questo?

Ecco questi sono gli argomenti profondi e difficili che formano il tessuto della riflessione, che danno una nuova prospettiva alla nostra vita, che aggiungono saggezza a ciò che potrebbe essere solo disperazione ed angoscia.
La riflessione è un cammino, che si può fare, per es.:

stando chiusi dentro una stanza,
oppure sulla cima di una montagna,
tra le pareti di una chiesa, parlando con un confessore,
tra gli alberi del paese dove siamo nati,
sfogliando i testi sacri della religione in cui crediamo,
leggendo i libri dei filosofi che la sanno lunga più di noi,
a colloquio con uno psicologo che può aiutarci a trovare insieme una soluzione,
parlando e riparlando con una persona cara che sia onesta con noi e ci dica sempre la verità,anche se è scomoda,anche se è lacerante,anche se non vorremmo sentirla….

La riflessione deve darci una nuova conoscenza, come se andassimo di nuovo a scuola e l’argomento da studiare siamo noi stessi: ciò che è stato nel nostro passato,ciò che sta succedendo nel nostro presente e ciò che vogliamo fare del nostro futuro.

La riflessione nasce da un bagno di umiltà, dallo scendere dal piedistallo su cui per tanto tempo ci siamo messi, vuoi per difesa vuoi anche per necessità, e tornare ad essere bambini…. e riscoprire il mondo….e riscoprire le leggi della natura….e riscoprire gli affetti…e riscoprire i sentimenti….

La riflessione significa immaginare di avere un virus nel nostro cervello/computer, e fare quindi una scansione con un programma antivirus potentissimo e di conseguenza renderlo poi pulito ed utile come una volta, prima dell’assedio…prima della tempesta…

La riflessione vuol dire abbandonare tutte le conoscenze che abbiamo, in modo da poter ricominciare con dentro la testa come una lavagna bianca,su cui poter scrivere solo quello che sarà più interessante,più proficuo per ciò che stiamo attraversando,più idoneo alla nostra voglia di riscatto…
La riflessione è cercare di capire, capire dentro, capire intorno, capire meglio…per cambiare… per riuscire…

IL CORAGGIO

Il coraggio vuol dire non avere più paura di ciò che sta accadendo.
Nell’altalena di emozioni che abbiamo provato, quando abbiamo scoperto che le cose non andavano come avremmo voluto:

notizie di una malattia,
consapevolezza di aver commesso gravi errori nella nostra vita,
sensazione di non avere la forza di rialzare la testa, quando tutto sembra stare affondando,
incertezze nel nostro futuro,
disperazione, angoscia, panico,

il coraggio significa che bisogna trovare la forza per contrastare questo momento negativo, e non farsi abbattere.

Il coraggio è il secondo passo dopo la riflessione: è riunire ogni energia residua, pensare a quando siamo stati in gamba,a quando siamo stati forti, eccellenti, a quando nel nostro passato abbiamo trovato dentro di noi la spinta per “fargliela vedere”: perché dentro tutti noi c’è la spinta, c’è la stoffa, c’è la sostanza per non abbandonare tutto.
E tutto vuol dire anche: queste strade, questi alberi, questi negozi, questi ricordi, queste facce, gli uomini e le donne incontrate, le storie iniziate e finite, quelle straordinarie e quelle ordinarie,ma soprattutto ciò che deve ancora venire, che è nascosto nella mente e nella fantasia del caso,nel destino cui noi vogliamo ancora partecipare, crederci, esserci.

Il coraggio vuol dire anche non essere schiavi dei ricordi, di tutto ciò che è dietro di noi, del nostro passato che per forza non può tornare mai più, che non è vivo, che non esiste, che non produce, che non può farci felici.

Il coraggio significa che non siamo più bambini in un mondo di grandi,ma grandi in un mondo di bambini, bambini che non capiscono, ma giocano, temporeggiano, folleggiano, perdono tempo, mentre il tempo si spreca e non torna…

Il coraggio è convincersi che non serve a nulla piangere e disperarsi,strapparsi i capelli o ubriacarsi, abbandonarsi e lasciarsi andare, ma è fondamentale rincorrere un’altra possibilità, la quale c’è…oh!, se c’è…
C’è , ed esiste: a patto che la cerchiamo e la troviamo….

Il coraggio è uscire dal buio, senza averne più paura: nel buio non ci sono fantasmi o uomini neri, o inquietanti presenze, o altri bui ancora più bui…il buio è dentro noi stessi, e tocca allora inondarlo di luce per renderlo innocuo ed inoffensivo, che non spaventi, che diventi utile, come qualunque cosa che esiste in questo mondo…

Il coraggio è seguire l’esempio di chi ci ha preceduto, e ce l’ha fatta. Perché ciò vuol dire che la possibilità è concreta : rimane solo il fatto di trovare il verso giusto…

Il coraggio è anche il sentimento di chi va incontro al nemico, e mette in conto che potrebbe anche morire.Di chi si imbarca in una sconosciuta avventura, come chi scala una montagna, chi va per il mare aperto, chi sale nello spazio infinito, lo speleologo che si rintana nelle grotte,chi inaugura meccanismi nuovi e pericolosi, chi sfida la natura rincorrendo gli uragani o le onde immense con una tavola piccola da surf.
Il coraggio è di chi ha lasciato la propria casa, dialetto e terra, ed ha cercato l’ignoto, pur soffrendo, affrontando disagi e masticando amaro. Di chi, Marco Polo o Cristoforo Colombo, è partito per l’universo mondo, senza sapere dove sarebbe arrivato mai…
Questo è il coraggio. Il coraggio di affrontare la malattia, a tu per tu, senza piegarsi o alzando le mani arrendersi al nemico.
Il coraggio insomma è una fondata e certa possibilità di vincere …e di guarire.

IL CAMBIAMENTO

Dopo aver bene riflettuto ed aver preso finalmente il coraggio a due mani,ecco il terzo gradino per avvicinarsi alla conoscenza completa della malattia: il cambiamento.
Cambiamento vuol dire modificare,dapprima piano piano,poi sempre più radicalmente il nostro modo di concepire la realtà e tutto ciò che ci circonda.
Ma vediamo un esempio: Einstein, il grande genio matematico, era solito dire che:

”per risolvere un problema, bisogna cambiare il modo di pensare che ha provocato quel problema”

e ciò vale anche per noi, per i nostri vizi, per i nostri atteggiamenti, per il nostro stile di vita, per come trattiamo gli altri o per come ci facciamo trattare dagli altri: e quindi smettere di fumare, iniziare a fare dell’esercizio fisico, poco ma costante, passare in rassegna, facendone un elenco, le nostre abitudini .

Cominciare a cambiarne qualcuna, così tanto per vedere l’effetto che fa, e poi via via tentare di modificare anche le altre:ad es.mangiare di meno,bere di meno, usare di meno l’auto, uscire di più con gli amici, stare di meno a letto, stare di meno a casa, sperimentare nuove emozioni (prendere l’aereo se ne abbiamo paura;attraversare gallerie cantando a squarciagola; passeggiare per luoghi solitari urlando a perdifiato le cose che non avremmo voluto fare mai e chiedendo perdono, sempre urlando, a chi nell’universo infinito, potrebbe stare “ in ascolto”, e trarne quindi assoluto beneficio; modificare qualcosa nel nostro aspetto fisico per vedersi diversi e poi da qui ripartire). Non avere paura insomma di scoprirci differenti, perché qualunque cosa porti cambiamento è vita che scorre, è linfa che dà la dimensione dell’esistenza, che ci rende presenti e attenti.

Cambiamento vuol dire anche prendere decisioni fondamentali nei nostri rapporti(cambiare lavoro, cambiare partner, lasciarsi alle spalle ciò che ci fa soffrire, cambiare atteggiamento verso i nostri familiari e parenti, verso i nostri figli, verso i nostri genitori).

Il cambiamento, come dice un vecchio adagio,porta giovamento, perché disincrosta le abitudini e ci rimette in gioco,ci rende nuovi, ci dà l’ebbrezza di ricominciare da zero, quella leggera vertigine per cui sembra di tornare al primo giorno di scuola: facce nuove, ambienti nuovi, luoghi nuovi,doveri nuovi….Ma poi da lì siamo ripartiti verso questo lungo viaggio che vogliamo con tutte le nostre forze che duri ancora…

Il cambiamento deve dare fiducia, senza paure di nessun tipo, perché sono i passi della guarigione, dell’efficacia della cura, della ferita che si rimargina, del miracolo possibile…più che possibile….

L’ESALTAZIONE

L’esaltazione è lo stato d’animo che deriva da un intenso stupore: accade quando cominciamo a crederci davvero al fatto che quello che ci accade, di nuovo e di bello, potrebbe o potrà cambiare realmente la nostra vita.Ed ecco le rinnovate fedi nei santi o in un dio salvifico che nelle profondità immense di un abisso oscuro, sopra o sotto (o dentro) di noi,faccia sentire la sua voce poderosa, e come a Mosè sul Sinai, che avendolo sentito gli chiedeva:”Ma tu chi sei?”, possa da un momento all’altro rispondere: ”…sono.”
Con ciò significando che semplicemente c’è, esiste, e la sicurezza della sua esistenza possa illuminare ciò che siamo, ciò che ancora siamo, ciò che siamo rimasti, e con questa esaltazione scendere nei dirupi o nelle tenebre delle nostre esistenze e ….risorgere, come risorgono i fiori, come ancora le stelle del mattino, come il sole o la luna od ogni cosa che vive, e ci appartiene.

L’esaltazione può stravolgere la nostra quotidianità,ci fa alzare un metro da terra, come un furioso innamoramento,una vincita strabiliante, un successo professionale.L’esaltazione è come cannella dentro al vino,che dà quella leggera,palpabile vertigine, per cui tutto può sembrare più luminoso, rarefatto, scontornato, esaltante appunto.

L’esaltazione, e tutta la sua energia, può farci dimenticare la matematica e la geometrìa, le scienze esatte e ciò che ha un ordine, un oggi, un domani, una finalità, un senso e quindi vivere come dentro un caleidoscopio, dove ogni emozione si sovrappone ad un’altra, e non c’è fine e non c’è inizio, se non una dolce altalena, che segue l’onda,segue il vento, l’emozione del momento…

L’esaltazione allora ci fa staccare dalla ragionevolezza, dai condizionamenti, dalla cieca fiducia che sia vero solo quello che vediamo(poco) o che conosciamo(ancora meno) e quindi acuire una nuova sensibilità, una nuova speranza, che è già essa stessa farmaco…, medicina…, cura…, miglioramento.., benessere.., guarigione…

Esaltiamoci allora, per uscire dal grigio e dall’ombra, per gridare a noi stessi che siamo più che potenti, che il motore dentro di noi è talmente straordinario che stravolgerà la nostra vita, che incendierà il passato, fulminerà il presente, terremoterà il futuro, affinché tutto cambi, si rinnovi, tutto diventi facile ed a portata di mano, così la vita,così il nostro stare meglio…

LO STUPORE

Lo stupore è quella condizione di profondo rilassamento e di beatitudine estatica che si origina quando ci lasciamo andare davanti ad uno spettacolo bellissimo che ci prende con tutti e cinque sensi, e ci riempie in ogni dove nell’animo e nel corpo.
Che sia un’opera d’arte, una musica, un’emozione profonda e totalizzante, un cibo che ci piace, una situazione che richiama alla mente abissali, subliminali pensieri e ricordi di infanzia o di altro piacevole sbalordimento, lo stupore ha a che fare con la magìa o con ciò che crediamo che essa sia.

Lo stupore è abbandonare gli ormeggi della corazza sociale, della sicurezza di un controllo, della severità di un’impostazione caratteriale, dell’educazione, del perbenismo dovuto all’ossequio delle norme e….via… in mare aperto a sentire i silenzi devastanti del mare assoluto, delle vele spiegate, dell’incrocio dei venti, dei gabbiani con il loro bianco fulminante, e dell’azzurro del mare e del cielo,senza fine...senza mai fine….

Lo stupore può essere il primo passo per sentire davvero e nuovamente il corpo fremere, le giunture che si allentano senza dolore, i muscoli che cedono e si rilasciano senza tensione e sofferenza.
Sentire di nuovo la vita che fluisce come linfa perenne,dentro l’organismo,su e giù come una piacevole giostra senza più nessun pudore. Oscurare per un istante o per più tempo…la razionalità,la fredda logica del pensiero ragionato ed abbandonarsi a ciò che proviamo in quel momento, come i bambini stupiti, rapiti,colpiti che a bocca aperta e gli occhi sgranati, guardano dietro ai vetri la vita,la pioggia, la grandine, o i fitti voli degli storni….

Lo stupore è non avere paura di ciò che si prova,e quindi fare nostra questa emozione e riconoscerla, e riprodurla, ancora ed ancora, affinché generi effetti,ci porti sulla strada di una nuova dimensione che non sia quella solita quotidiana che ci ha fatto stare male,che ci ha creato disagio, che ha fatto esaurire tutte le nostre riserve di energia, ed adesso stiamo a secco, ma vogliamo ricominciare, mettere altra benzina nel motore o spiegare maestose le vele e via andare… modificare… trasformare… cambiare… stare meglio… guarire…

L’OSSESSIONE

L’ossessione si manifesta quando la convinzione che un qualche cosa ci faccia stare bene diventa assoluta ed allora sembra che nessuno mai più possa distoglierci dal continuare ad insistere per quella strada: c’è chi comincia a fare palestra con impegno e devozione, chi segue una dieta ferrea come non aveva mai fatto prima, chi scopre i benefici della religione, chi quelli di un nuovo lavoro, o di una nuova filosofia, del salutismo, di una cura innovativa, del vestirsi in quel modo come non aveva mai tentato, chi si industria a progettare crociere e viaggi,chi si lancia nel volontariato, e così via, scegliendo strade più o meno condivisibili, più o meno accettabili. Ma il risultato diventerà utile,se porterà una nuova fiducia in se stessi, una più fondata autostima,una incrollabile speranza che tutto possa ancora accadere e che niente sia finito, ma anzi che il meglio debba ancora venire.

C’era un mio paziente che aveva un tumore ai polmoni e che decise all’improvviso che per stare meglio avrebbe dovuto rinunciare all’auto, andare sempre a piedi e mentre andava a piedi, avrebbe dovuto “salutare” chiunque avesse incontrato. Ebbene con questo strano comportamento, che facilmente potremmo definire ossessivo, col tempo accadde che il tumore era sparito quasi senza cure e per molti anni, fin quando l’ho seguito, questo signore è rimasto in buona salute…

Sono innumerevoli i casi di un’ostinazione, comprensibile o non, che riesce a sostituirsi alla malattia, ma io vorrei riferirmi ovviamente a quelle situazioni facili e poco stravaganti (esercizio fisico, diete, smettere di fumare, abbandonare abitudini pericolose, riallacciare rapporti usurati o spenti, trovare una nuova fede quella che sia,iniziare una nuova passione…) che si possano agevolmente accettare, e che poi si possa darci dentro senza risparmio e senza parentesi, con la ferma convinzione che niente valga di più della nostra salute, e che noi vogliamo vivere e amare la vita, più di qualunque altra cosa al mondo, e che lotteremo affinché quello che abbiamo detto fin’ora, con la nostra ostinazione perfettamente, ossessivamente e lentamente, si compia…

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