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Una bella persona con un lato oscuro

Io ho 38 anni, lui 42. Ci conosciamo da tanti, tantissimi anni, da quando ancora andavamo al liceo. C’è sempre stato un reciproco affetto, io ho frequentato per molti anni un suo caro amico, poi la vita ci ha portato a non vederci più.
L’anno scorso per caso lo rincontro. È stato subito un riaccendersi di quella simpatia ed affetto reciproco.
E lui ha sentito anche una attrazione fisica. È stato molto bello, talmente inaspettato e davvero entusiasmante.
Poi, già dopo due mesi, lui inizia ad avere dei ripensamenti sulla sua ex fidanzata, che aveva lasciato da
quasi un anno. E non ci vediamo più per un mese. Mi richiama, si scusa, dice che gli manco, gli manco io e non la sua ex, ma dopo un altro mese ricapita la medesima storia. Ed erano i primi giorni di agosto 2009.
No lo vedo e lo sento più. E mi accorgo che forse me ne ero proprio innamorata.
Una bella “testa”, una intelligenza viva, mille interessi. Molta attrazione fisica reciproca. Una bella persona con un lato oscuro: per una serie di circostanze, che lui non ha voluto/saputo gestire, ancora si trova ad essere studente universitario, mantenuto dai suoi, con cui vive, forse tra un
anno riuscirà a terminare i suoi studi. Per certi aspetti è davvero immaturo, e stridono molto la sua grande ambizione, il suo narcisismo e il suo sentirsi migliore degli altri con questa sua sconfitta totale sul piano lavorativo/professionale/sociale. Io sono indipendente, ho studiato, mi sono laureata nei tempi canonici, lavoro, e in questi mesi sono riuscita a comperarmi la mia casa. Lui no. E questo secondo me incide molto sulla sua personalità complessa.
A ottobre lui ritorna, ricominciamo a frequentarci; inizialmente in maniera molto attenta e prudente, da parte di entrambi. Però il rapporto pian piano va avanti, migliora, c’è sintonia su molte cose, parliamo per ore, stiamo davvero bene insieme. L’amicizia decennale non si è incrinata, anzi. Ci vediamo spessissimo anche da soli; fuori con gli amici non abbiamo atteggiamenti da coppia, siamo anche adulti, e non ci piace pubblicizzare una cosa privata.
Tutto fila liscio fino ad aprile di quest’anno. Lui dà uno degli ultimi esami all’università e viene bocciato. Entra in crisi. Capisco. Il suo scopo principale deve essere quello di portare a compimento questa sua odissea, io l’ho sempre sostenuto, e sento che forse io non sono stata di aiuto, avrei dovuto
impormi di più sul non vederci, non fare tardi. Anche se lui ha comunque 42 anni…
Da lì le cose cambiano. Una sera, a cena a casa di amici (che sanno della nostra frequentazione), arriva una ragazza nuova, una giovane donna 35enne con cui lui flirta tutta la sera, ignorandomi completamente. Da quel giorno di fine aprile io non l’ho più visto e sentito. Mi ha mandato il giorno dopo un sms dicendo che dovevamo parlare e poi si è dileguato. Non più un messaggio (rispetto alle decine che ci mandavamo), non più una mail (ci scrivevamo moltissimo). Adesso lui a tutti gli amici dice di essersi innamorato di questa ragazza, come travolto da un uragano. Lei è nelle stesse sue condizioni. Non lavora, non è riuscita nemmeno a diplomarsi, non ha mai lavorato, ha una famiglia che la mantiene, ed un ex compagno che le ha lasciato un appartamento.
Forse effettivamente si capiscono meglio loro due. Di tutta questa storia, e mi scuso per lo sfogo logorroico e prolisso, non riesco ad accettare la mancanza assoluta di rispetto che ha avuto nei miei confronti. E’ possibile che non si renda conto dell’atteggiamento immaturo che ha avuto? Io posso capire ed accettare che voglia stare con un’altra persona, purtroppo. Ma non posso accettare un comportamento così “piccolo” da una persona che era pure un caro amico. È difficile accettare il tradimento di un amico più che di un partner.

RISPOSTA:
Gentile amica,
ci sono comportamenti incomprensibili da parte di persone apparentemente (non per gli psicologi) incomprensibili.
Si feliciti per il fatto di averlo perduto, perché più avanti forse le conseguenze sarebbero state peggiori…
La vita è sua, chiuda la ferita al più presto e si cerchi un altro amore…

Sono in una situazione disperata

SONO IN UNA SITUAZIONE DISPERATA

Sono in una situazione disperata, in quanto siamo una coppia di 35 anni e un bimbo di 6, dove negli ultimi anni continuavamo a litigare/questionare su dei problemi creati da mia moglie ma lei non ammetteva le colpe. I litigi si prolungavano e non riuscivamo a fermarci per parlare in maniera serena e cercare una soluzione. Non comunicavamo o poco. Io negli ultimi mesi mi sono guardato dentro ed ho visto dei valori nella nostra famiglia, dei sentimenti e quindi ho cambiato radicalmente comportando trasformandomi in marito perfetto e padre perfetto, riscoprendo anche amore verso mia moglie. Lei però non mi riconosce dicendomi che sono falso, che recito. Nel contempo ho scoperto che lei aveva un confidente. Fatto presente il discorso mi diceva di essere confusa e di aver bisogno di tempo. Questo ha portato lei ad avvicinarsi ad un’altra persona, sembrerebbe solo sotto il punto di vista sentimentale. Lei dice di provare sentimenti ma non amore per me. Quando l’ho vista uscire da casa di lui ho fatto scoppiare la cosa. Non sono stato violento ma deciso, e lei mi ha ribadito di voler tempo. Con l’altra persona si stava legando ma non è innamorata. Sto cercando di trovare una soluzione a questa situazione intricata, mi può dare dei consigli o una chiave di volta per migliorare la situazione.
Grazie di cuore

RISPOSTA:

Gentile amico,
proviamo a ragionare in modo freddo e razionale. Sua moglie a causa di litigi e discussioni si è stancata ed ha cercato di guardarsi intorno. Lei però nel frattempo si è ricreduto, ha cambiato atteggiamento però ormai oltre la scadenza consentita:che fare?
In prima cosa, dobbiamo dire che il rapporto a due è fatto tra 2 persone indipendenti ed autonome, che solo per reciproca convenienza accettano di stare insieme. Nessuno è proprietà dell’altro. Ripeto: solo per reciproca convenienza. Convenienza che vuol dire: sapere che l’altro ci farà stare bene, sarà rassicurante, ci sarà nei momenti richiesti, saprà assumersi le sue responsabilità, non farà discussioni continue e superflue, etc. Quando tutto questo o parte di questo, viene a mancare, verrà a mancare la convenienza di stare insieme.
Il suo caso rientra in questo descritto: dopo tante questioni il rapporto è sospeso e a qualcuno dei due, non conviene più dedicarsi completamente all’altro. (Può darsi anche solo momentaneamente).
Lei non deve impazzire, non deve distruggersi, non deve fare a pezzi il suo rapporto se non vuole perderlo, deve solo fare uno sforzo di comprensione. Dove ha sbagliato? Che cosa si aspettava sua moglie da lei? Cosa può fare ancora affinché il rapporto ritorni migliore di prima?
Lei saprà cosa fare e come farlo, tutto il resto lo lasci perdere (confidente, amicizia, apparenti tradimenti, tradimenti reali: tutto può avere una spiegazione ed una “medicina”) e si dia da fare affinché si realizzino le aspettative dell’altro. Sia furbo, e non molli.
Auguri.

Penso sempre che non ho fatto abbastanza

PENSO SEMPRE CHE NON HO FATTO ABBASTANZA

La situazione parte già complicata. Sono stata lasciata da un uomo di cui mi sono davvero innamorata e dopo circa 3 mesi una persona che già conoscevo da anni si fa avanti davvero per la prima volta. passa un mese pesante dove l’ex ci ripensa e il mio attuale fidanzato insiste sul farmi prendere una decisione. Dopo vari eventi scelgo di andare avanti e vivere una nuova esperienza con questa persona a cui voglio bene. Andiamo a convivere insieme praticamente da subito. Le cose non sono molto facili. Almeno da parte mia. C’è ancora una specie di fantasma che vive nella mia testa, inoltre i caratteri mio e del mio compagno sono simili e si discute in continuazione. Insomma grandi litigi prima per l’ex, poi un amico comune, ora per un mio amico. Ho capito che sono tutti un po’ dei pretesti. Ciò che vedo è un atteggiamento molto aggressivo e irascibile per ogni piccola cavolata. Reazioni esagerate. Ho capito che è una persona molto insicura e ho saputo che da piccolo ha visto più volte suo padre alzare le mani su sua madre. Io sono una persona nervosa senza un’ infanzia, ma credo di aver imparato a razionalizzare sempre più nei momenti di rabbia. Trovo le sue reazioni spropositate. Mi sono detta di provare a stare zitta ogni volta che sclera per fargli notare le sue reazioni. Ma arrivo sempre al punto di sentirmi triste e non amata come se ogni cosa che faccio non vada bene. Convinta ogni volta di andarmene. Ma poi penso sempre che forse non ho fatto abbastanza. Ma trovo il suo atteggiamento un po’ malato. Lui ci tiene a me e tanto ma sento di non essere felice e ancora torna il fantasma del mio ex. Quasi mi manca. Mi da la sensazione di uno che poi si pente e torna facendo finta di niente. E inoltre, a volte, sembra che mi voglia istigare e si calma e rasserena solo quando cambio umore.

RISPOSTA:

Gentile amica,
tocca decidere. Vogliamo essere crocerossine e/o assistenti sociali?
Se sì, si è già data la risposta che ha chiesto a me.
Se no, allora deve capire che non è vero che viviamo davvero in una valle di lacrime, che siamo condannati alla infelicità perpetua e che tutto siccome deve finire, allora deve essere buio e doloroso.
Non credo alla disperazione a tutti costi. Tant’è vero che buona parte del mio lavoro è con malati gravi…
Insomma, direi che abbiamo diritto all’amore dato ed avuto,alla pazienza data ed avuta,alla comprensione data ed avuta, e a tutto ciò che fa di un’unione, una scommessa da vincere per il futuro quotidiano.
In altre parole, non siamo costretti a stare con chi non ci ama e che non è disposto a cambiare qualcosa del suo mondo, per accucciarsi vicino al nostro…
Io sono per la libertà e non per la sofferenza, addirittura scelta ed imposta.
Auguri.

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